Gregorio Sciltian
L’eterna illusione, 1967-1968
olio su tela, cm 265×320.
Gardone Riviera, Fondazione Il Vittoriale degli Italiani
In occasione del restauro in corso della grande tela di Gregorio Sciltian, presentiamo una scheda di approfondimento dell’opera. In attesa del termine dei lavori previsto per l’apertura della mostra I Pittori moderni della realtà prevista per il 15 di maggio 2022 al Mart di Rovereto.
La grande tela dell’Eterna Illusione fu dipinta da Gregorio Sciltian tra il 1967 e il 1968 nel suo studio di Venezia alla Giudecca la Casa dei Tre Oci. L’opera dal sapore quasi felliniano costituisce, insieme alla Scuola dei ladri (1954-1955) e la Scuola dei modernisti (1955-1956), quello che l’artista chiamava il Trittico del progresso. Questa opera è da considerarsi una sorta di manifesto pittorico dell’artista, infatti, sono ben evidenti le sue convinzioni di natura etica ed estetica.
Con questo lavoro Sciltian condanna le tentazioni della modernità e le sue glorie effimere; la grande scena corale è dominata al centro da un’ambigua cassiera posta davanti all’ingresso di un cinema, alle sue spalle gesticola un imbonitore che richiama l’attenzione della folla e coordina l’entrata del pubblico. La donna dallo sguardo fisso e incantatore armeggia con il denaro vendendo i biglietti agli avventori che entrano nella sala di proiezione quasi fosse un antro infernale. La folla accorre capeggiata da un elegante e misterioso uomo in abito marrone con l’impermeabile e l’ombrello sul braccio, forse un sodale della cassiera, che conduce all’ingresso una fila di giovani attratti dalle allettanti seduzioni del cinema.
L’artista si ritrae nella composizione e, guardando l’osservatore con il dito alzato in un gesto di ammonimento, sembra mettere in guardia dalla corruzione e dalle lusinghe della modernità. Dietro di lui svetta una provocante donna che mostra le sue forme tentatrici coperta solo da una mascherina sugli occhi. Solo in un secondo momento, vedendo lo strappo della carta, ci accorgiamo che la figura non è reale ma una rappresentazione su un manifesto pubblicitario.
Sul piano più strettamente formale la pittura di Sciltian degli anni Cinquanta e sessanta adotta un registro espressivo mutuato dall’immaginario visivo popolare. Nei lavori del Trittico del Progresso, sono evidenti infatti i riferimenti presi in prestito dal linguaggio cinematografico; il calligrafismo, il neorealismo e la commedia all’italiana gli suggeriscono un grottesco ponte con la pittura di genere, dal Caravaggio al Pitocchetto. La figura inginocchiata in bermuda e dai piedi scalzi in primo piano è una citazione caravaggesca piuttosto evidente che ricorda i pellegrini della Madonna del Rosario e della Madonna di Loreto, capolavori che hanno influenzato fin dai suoi esordi l’arte di Gregorio Sciltian.
Stefano Sbarbaro
BIBLIOGRAFIA Eterna Illusione
Sciltian, L’Eterna Illusione, a cura di F. Miele, catalogo della mostra, Istituto Romano di Arte e Cultura, Roma 1970
Gregorio Sciltian, a cura di F. Miele, catalogo della mostra, Edizioni Carte Segrete, Roma 1973
Gregorio Sciltian mostra antologica, Edizioni Elleti, Milano 1980
Sciltian, Opera Omnia, a cura di Renato Civello e Sergio Facchini, Editore Ulrico Hoepli, Milano 1986
Sciltian – Retrospettiva, Catalogo Saica, Cento 1986
Fondazione Il Vittoriale degli italiani – Museo Gregorio Sciltian, presentazione R. Puletti, Edizioni Elleti, Milano 1989
L’Illusione di Sciltian, inganni pittorici alla prova della modernità, a cura di S. Sbarbaro, catalogo della mostra, Polistampa, Firenze 2015
Elenco mostre:
Antologica Palazzo Venezia, Roma 1970
La Gradiva, Firenze 1970
Ateneo san Basso, Firenze 1973
Galerie Bernheim Jeune, Parigi, 1974
La Gradiva, Roma, 1977
Antologica alla Besana, Milano 1980
Museo Puskin, Mosca 1983
Palazzo dei Diamanti, Ferrara 1986
Museo di Villa Bardini, Firenze 2015
MuSa, Salò (BS) 2016
Mart, Rovereto (TN) 2022